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Gefond, 30 anni di storia guardando al futuro. Corriere Economia 16 giugno 2025
Il settore della pressofusione è uno dei tanti ambiti in cui il nostro Paese eccelle da sempre il cui mercato di sbocco principale è quello dell’automotive. Al servizio di questo settore opera Gefond, fondata nel 1994 da Pierluigi Tronci che iniziò la sua attività distribuendo materiali di consumo alle fonderie di leghe leggere, per poi passare alla tecnologia importando dalla Germania impianti per il processo di pressofusione, come lubrifi catori e forni dosatori di cui ha venduto, negli anni, migliaia di unità, assicurandosi la fi ducia di molte imprese del settore. “ È stato il primo passo dell’azienda – ci racconta Tiziana Tronci, seconda generazione della società milanese – verso una nuova mission, quella di portare innovazione e competenza nelle fonderie di leghe leggere.” Proprio Tiziana, con la sua passione trascinante e una visione imprenditoriale anticipatrice, è la persona giusta per continuare l’opera. Entrata in azienda a 40 anni dopo una laurea in Scienze della comunicazione e altre importanti esperienze professionali, dopo due anni spesi per entrare in simbiosi con questo complesso settore, comincia a immaginare il futuro dell’azienda, puntando su internazionalizzazione e diversifi cazione. Il primo potente cambio di paradigma per una realtà commerciale di distributore è stato quello di diventare produttori di macchinari. “Abbiamo brevettato una centralina di termoregolazione stampi che in pochi anni ha conquistato la fi ducia di fonderie in Italia, in Europa e in alcuni paesi strategici extra UE. HPDC by Gefond forma anche gli operatori in modo da sfruttare tutte le performance delle centraline. “Siamo andati anche oltre – conclude Tiziana – creando la divisione software dell’azienda che ha sviluppato Perpetuo, la piattaforma per la manutenzione predittiva che consente di anticipare i guasti. Ciò permette di diminuire i fermi macchina fi no al 35%, dicono i dati raccolti presso i nostri clienti. I risultati del software hanno convinto alcuni produttori di macchinari industriali a installarlo direttamente sulle macchine. E siamo sicuri che ne seguiranno molti altri.”